Tarocchi: Il lavoro sulla domanda

Riccardo Sadè - 30 Gennaio 2024

Lo scopo è rimettere il potere nelle mani del consultante il quale, se si trova lì, è perchè sente di averlo in parte perduto. Un tarologo deve, con l’allenamento, sviluppare la capacità di modificare la domanda passiva in domanda attiva, mantenendo però inalterata l’intenzione del consultante. Non bisogna quindi spostare l’attenzione su un altro tema, a noi più congeniale, ma permettere al nostro assistito di affrontare quello che ci sottopone con maggior lucidità e da una prospettiva più espansa.

❗️La premessa alla base di ogni nostro lavoro di aiuto rimane sempre: ogni evento e relazione che ci troviamo a vivere è funzionale al nostro sviluppo psichico e spirituale e, realizzando ciò, possiamo slittare dallo stato di vittima allo stato di discepolo (=colui che impara/colui che si disciplina).

Ove questo passaggio non sia possibile, o non lo sia del tutto, la lettura può avere funzione di conforto e di rassicurazione, ma mai deve servire ad inquietare ulteriormente colui che a noi si rivolge, salvi i rari casi in cui questa inquietudine è funzionale a muovere un po’ le acque e così produrre un cambiamento coscienziale.

Gli gnomi sposini di Erica Bez (vieni a scoprirla il 3 febbraio a Ponte nelle Alpi).

Esempio:

Consultante: Buongiorno!

Tarologo: Buongiorno a lei, cosa vogliamo affrontare oggi?

Consultante: Eh ne avrei di cose da vedere, faccio fatica a scegliere.

Tarologo: quando ha pensato di contattarmi, di cosa le premeva parlare?

Consultante: mmm, la cosa più urgente è il mio rapporto di coppia.

Tarologo: Perfetto. Partiamo da questo allora. Mi racconti un po’ della sua relazione.

Consultante: Io e Carla… (testimonianza lunga e dettagliata).

Tarologo: Bene. Quindi cosa le preme indagare della relazione? Cerchi di formulare una domanda chiara e che la metta nelle condizioni di poter essere parte attiva del processo.

Consultante: Cioè?

Tarologo: Se mi chiedesse: “Domani piove?”, lei riceverebbe una risposta su una circostanza che potrebbe solamente accettare, ma sulla quale non potrebbe intervenire.

Consultante: Beh potrei in quel caso munirmi di ombrello!

(Risate e sorrisi)

Tarologo: Sì, potrebbe difendersi. Ma noi non vogliamo difenderci dalla vita. Chi viaggia con lo scudo incontra inevitabilmente qualcuno con la spada. È ovvio! Pertanto se lei mi dicesse “Mi riveli cosa succederà tra me e Carla” e io le prospettassi una rottura o un salto di qualità, lei come l’affronterebbe?

Consultante: Beh, capirei se vale la pena continuare oppure se è opportuno interrompere la relazione.

R. che spiega gli Arcani Maggiori.

Tarologo: Lei vorrebbe veramente mettere nelle mie mani questa delicatissima scelta che spetta a lei e lei soltanto? Piuttosto le chiederei che intenzioni ha con questa persona. Se è innamorato.

Consultante: sì credo di sì. Quando sono con Carla sento che è speciale. Però è anche la persona che mi crea in assoluto più problemi. A volte proprio non ce la faccio e mi sembra che l’unica soluzione reale è andarmene.

Tarologo: Bene, quindi possiamo intelligentemente chiedere al Tarot come sfruttare al meglio questo rapporto. Ogni rapporto è scrigno di grandi lezioni.

Consultante: beh sì, e un forziere pieno di gioielli. Mi piace questa visione.

Tarologo: Potremmo addirittura chiedere in modo esplicito su quali tematiche lei è chiamato a lavorare in questo periodo.

Consultante: Ok, sì. Giusto!

Tarologo: Allora, mentre mescola (o mescolo) le carte, le chiedo di concentrarsi sulla domanda:
“Su quali tematiche sono chiamato a lavorare all’interno di questa relazione, ora?”.


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